Coltellate a Salerno, 16enne a giudizio
Un coltello con lama affilata e un martello per punire i tre fratelli di Mugnano di Napoli, colpevoli di aver fatto battutine sulla quantità di hashish che gli aveva venduto. La Procura presso il Tribunale per i minorenni di Salerno ha citato a giudizio immediato il 16enne salernitano T.C., che ferì gravemente, nello scorso luglio in piazza Gian Camillo Gloriosi, uno dei fratelli napoletani. Il giovane (difeso dagli avvocati Dario Barbirotti e Bianca De Concili o) risponde di concorso in tentato omicidio e detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. L’udienza è fissata alla fine di novembre. I complici. Quella sera, nella piazza di Torrione, c’erano anche Domenico Ascione, Matteo Manzo e Domenico Stellato figlio di Giuseppe Stellato detto Papacchione.
Per gli inquirenti parteciparono alla brutale aggressione nei confronti dei tre napoletani (un 26enne e due gemelli di 22 anni), assaliti alle spalle con una trentina di colpi tra coltellate e martellate. Ci fu una prima discussione sulla quantità dello stupefacente acquistato (appena due grammi di hashish) e poi l’aggressione mentre la comitiva si avvicinava all’auto per andare via. Le lesioni. Il più grande dei tre fratelli (assistiti dall’avvocato Aniello Feleppa ) nei momenti concitati dell’aggressione si pose in difesa di uno dei gemelli, nel frattempo colpito da dietro con una martellata sull’occhio. Lo coprì per evitargli altri fendenti e – secondo la ricostruzione degli inquirenti – fu in quel momento che gli fu sferrata la coltellata al fianco che arrivò a lambire un polmone. Il 26enne, che ha perso un rene in seguito quel ferimento, rischiò di morire dissanguato.
La coltellata gli provocò una perdita di circa due litri e mezzo di sangue. L’indagine. In breve tempo i carabinieri di Salerno riuscirono a chiudere le indagini, risalendo agli autori dell’agguato, ovvero gli spacciatori di Torrione che si erano offesi perché i forestieri avevano messo in discussione la bontà della droga venduta, appena due grammi di hashish al prezzo di 10 euro. Per i maggiorenni la Procura ordinaria non ha ancora chiuso le indagini, mentre per il minore è già stato disposto il processo. La difesa. Domenico Stellato si è dichiarato estraneo ai fatti, ammettendo di conoscere i ragazzi della piazza ma non di aver partecipato all’aggressione.
Il figlio di “Papacchione” disse di essersi trovato nei pressi di un bar e, attirato dal trambusto, essere accorso con altri per vedere cosa fosse accaduto. Sulla vicenda intervenne anche la madre, Giuseppina Picardi: «Mio figlio non ha commesso nulla – disse – né può essere accusato solo perché è il figlio di Giuseppe Stellato». Il Riesame annullò la misura cautelare degli arresti domiciliari e lo rimise in libertà. Decisivi furono i filmati delle telecamere. Fonte: La Città di Salerno